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Londra-Napoli: una staffetta a distanza per battere il Parkinson

Dai papà, tu sei a Pinerolo, io sono a Londra. C’è il lockdown e non possiamo fare sport insieme. Ti va di iscriverci alla virtual di Napoli? Corriamo la staffetta, io sotto casa a Londra e tu sui tuoi percorsi di Pinerolo“.

Detto, fatto, il Napoli Digital Running Festival diventa fil-rouge tra papà Giancarlo, che da sempre ha vissuto per lo sport, e Giulia che da otto anni vive a Londra attraverso la Staffetta Twingo.

Sono un insegnante di educazione fisica in pensione dal 2017 dopo 43 anni di servizio – racconta Giancarlo –  Siamo una famiglia dove la pratica sportiva ha avuto e ha tuttora un ruolo molto importante. Ho giocato a calcio, nel ruolo di portiere, a livello dilettantistico, attuale Eccellenza, ma ho sempre provato anche altre discipline sportive. Attualmente alleno ragazzi/e nel salto in lungo e triplo. Nel 2014 mi è stato diagnosticato ii Parkinson. Botta tremenda, la mia vita e quella della famiglia ha preso un’altra strada. Dopo aver assorbito il colpo, ho cercato di reagire provando ad andare oltre le medicine e ho cominciato a camminare con i bastoncini. Nel passato ho corso 12 maratone ed il mio record è di 3h17’ a Milano. Cammino tutti i giorni con una media giornaliera di 6/7 Km“.

La grande passione dello sport trasmessa alle due figlie:  “La più piccola vive a Pinerolo e ha praticato sci di fondo, atletica leggera e attualmente gioca a Calcio in serie C. La maggiore, Giulia, vive a Londra da 8 anni e finito un dottorato alla UCL. Ha giocato a Basket in A2 nella Pallacanestro Torino, Broni. E’ lei che mi ha parlato della virtual. Ci siamo iscritti al mapMyrun e lei si è posta come obiettivo di correre la maratona di Londra. Così le ho programmato un allenamento. Ora per rendere stimolante l’allenamento ci siamo iscritti alla staffetta Twingo. Lei corre 10 Km ed io  11,090 Km“.

Un fil rouge che arriva da Pinerolo a Londra.

Non mi è mai piaciuto correre, lo devo ammettere – aggiunge Giulia –  non l’ho mai trovato divertente e dunque preferivo fare altri sport, l’ultimo dei quali era l’arrampicata“.

Poi è arrivato il covid.

Andare a fare una corsetta era l’unica cosa che potevo fare per mantenermi in movimento. Non so bene cosa sia scattato ma ho scoperto il piacere della soddisfazione che si prova al termine della corsa. Non bado al tempo. Anche se uscire di casa per mettersi a correre e’ dura a volte so che alla fine mi sentirò bene ed è quella la spinta contro la pigrizia“.

E qui subentra la passione di papà.

Lui ne ha corse. E’ una di quelle cose che si fanno come sfida. Cosi’ con questa nuova scoperta che la corsa non è poi così male, quando ho sentito che è possibile correre la maratona di Londra virtualmente ho pensato di lanciarmi. E cosi’ mio padre mi ha messo giù un piano di allenamento. Ed è arrivata Napoli. “Mio padre e’ nato li’. Vivo a Londra da parecchi anni ormai e con i miei genitori ci sentiamo comunque tutti i giorni. Pero’ questi eventi virtuali, come la staffetta della mezza-maratona di Napoli, ci permettono di fare qualcosa insieme. Come si dice di questi tempi, lontani ma non distanti (o al contrario?)“.

La salute è movimento.

Nella nostra famiglia lo sport ha sempre avuto una presenza importante e sopratutto l’attività’ fisica in generale ha sempre rappresentato un modo di mantenersi in salute. Da quando mio padre e’ stato diagnosticato con il Parkinson, il messaggio che “la salute e’ movimento” e’ diventato ancora più’ importante e lui cerca di comunicarlo andando a camminare tutti i giorni con qualsiasi tempo. Vuole trasmettere il messaggio che malattie o altre condizioni non dovrebbero rinchiudere le persone in casa, rinunciando all’attività’ motoria e socialità’. Ovviamente l’attività’ fisica non e’ una cura della malattia ma decisamente aiuta su parecchi fronti a conviverci“.

Giulia e Giancarlo